Zona industriale, Fiom Cgil: “Caos e pericoli per cantieri non ancora avviati”.

Dai primi giorni di aprile, la VIII strada della Zona industriale di Catania, arteria principale sulla quale transitano quotidianamente migliaia di mezzi, è stata parzialmente interdetta al traffico a causa di un cantiere che, in realtà, non è stato ancora avviato.

Ne consegue che la viabilità alternativa, di certo mai sottoposta a manutenzione, mette a repentaglio l’incolumità dei tanti automobilisti pendolari e non, e degli autisti che guidano mezzi aziendali, costretti a seguire un percorso accidentato e sfornito sia di una segnaletica adeguata che di illuminazione.

Lo segnalano la Fiom Cgil e la Cgil di Catania, “a conferma del fatto che la Zona industriale di Catania non è ancora un’infrastruttura prioritaria e di valore per la politica e per le istituzioni catanesi e della Regione Siciliana. E questo, nonostante quanto affermato in occasioni pubbliche nelle ultime settimane”. 

Per il segretario provinciale della Fiom Cgil, Francesco Furnari, e per il segretario generale della Cgil, Carmelo De Caudo, “è necessario ed urgente un intervento del prefetto e delle istituzioni, affinché le lavoratrici e i lavoratori possano recarsi ad operare in tutta sicurezza con una viabilità degna della ricchezza che contribuiscono a produrre in questa città”.

Per Fiom e Cgil, “l’impressione è che i buoni propositi annunciati lo scorso 26 febbraio, al termine del tanto agognato incontro tra l’assessore Eddy Tamaio, il commissario della Zes orientale, Irsap e Comune di Catania, si siano rivelati, ancora una volta, solo slogan elettorali”.

“Ancora oggi – proseguono Furnari e De Caudo- nella Zona industriale non è stato avviato alcun cantiere. Durante l’iniziativa degli industriali catanesi di pochi giorni fa, il sindaco di Catania, Trantino, ha negato che sia stata applicata la logica del rimpallo della responsabilità sui disagi dell’area; per questo motivo lo invitiamo a percorrere personalmente, e con auto propria, le tratte di cui parliamo. Dopo, forse, si farà un’idea più precisa.”

Comments are closed.