Nel 1903, quando si affaccia per la prima volta alla vita attiva in città, la Camera del lavoro di Catania era ospitata a Palazzo dei Chierici nella centralissima Piazza Duomo. Passerà alla storia come una “Camera defeliciana”, ossia retta da Giuseppe de Felice Giuffrida che a quel tempo era già stato eletto prosindaco. 

La Camera del lavoro si distinse per importanti battaglie proprio sotto la sua egida; ad esempio quella per la municipalizzazione del pane (fu prodotto al prezzo tra i più bassi in Italia)  e per il controllo della Fedecommissaria di Palagonia, opera pia finita in mano a mafiosi palermitani. Nel secondo dopoguerra nasce la Cgil che si spende per le lotte contadine, soprattutto a Bronte e nelle zone pedemontane. Dopo la Catania “Milano del Sud” degli anni ’60 e quella, gonfia di speranza degli anni ’90 con la nascita dell’Etna Valley, ma anche le vertenze difficili, come quelle legate al fallimento dei “Cavalieri del lavoro”, la Cgil ha accompagnato la città nel segno della tutela dei lavoratori, dei diritti, della legalità, dei giovani, dei pensionati e dei migranti. Oggi la Cgil di Catania è impegnata contro una durissima crisi. 

Dal 1981 opera con successo anche una Camera del lavoro territoriale di Caltagirone, a copertura della zona calatina.