Maurizio Landini nel Catanese: “Il voto è libertà, serve cambiare leggi sbagliate”

“Questo referendum non è per un partito, ma è contro leggi balorde”, 

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha fatto tappa oggi nel Catanese per promuovere la campagna referendaria dell’8 e 9 giugno. Con lui, il segretario generale di Cgil Sicilia, Alfio Mannino, e il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo.

La mattinata etnea è iniziata dalla sala gremita della Sifi di Aci Sant’Antonio, azienda farmaceutica di eccellenza, è continuata a Paternò, in piazza Umberto, dove Landini ha incontrato la stampa e il comitato referendario locale, e si è conclusa all’assemblea nel cantiere  del raddoppio ferroviario Catania-Palermo, tratta Bicocca Catenanuova.

A Paternò, Landini ha lanciato un messaggio chiaro ai cittadini e alla politica: “L’importante è andare a votare perché il voto è libertà, è un diritto. Questo referendum non è un referendum che vota per questo o per quel partito, è un referendum che cancella delle leggi sbagliate, fatte negli ultimi 25 anni e ha un effetto immediato. Se raggiungiamo il quorum, cancellando queste leggi, il 10 giugno ci saranno milioni di persone che avranno diritti e tutele che oggi non hanno”.

Al centro dell’intervento, anche la denuncia sulla poca informazione da parte del servizio pubblico e televisivo a proposito dei temi referendari: “Questo referendum vuole mandare un messaggio a tutte le forze politiche: è venuto il momento di cambiare quelle politiche sbagliate e quelle leggi che sono state fatte e che hanno messo in ginocchio il mondo del lavoro. Sicuramente quello che stiamo registrando, in Sicilia come nel resto del Paese, è la congiura del silenzio, molti organi di informazione stanno tentando di mettere il silenziatore ai temi del referendum. L’Agcom qualche giorno fa ha detto che l’1% dei telegiornali e delle tv ha parlato del referendum. È necessario che la Rai e gli organi di informazione dicano che c’è il referendum. È un dovere di tutti mettere nelle condizioni i cittadini di sapere”.

Poi, senza mai nominarlo direttamente, in risposta alla domanda di una giornalista, il segretario nazionale della Cgil ha fatto un riferimento al presidente del Senato, Ignazio La Russa, nativo proprio di Paternò. La Russa nei giorni scorsi aveva invitato all’astensione: “C’è una bella differenza tra la seconda e la prima carica dello Stato: il Presidente della Repubblica ci ha ricordato che c’è la libertà e la democrazia, ma anche che la partecipazione politica e quindi il voto è la condizione affinché il Paese sia libero, invitando tutti a superare l’astensionismo. Se poi ci sono quelli che pensano di invitare la gente a non andare a votare, questo è un atto di paura, perché cancella delle leggi balorde che il Parlamento ha fatto”.

All’assemblea di Webuild, Landini ha fatto a lungo riferimento al quesito dedicato alla sicurezza nei luoghi  di lavoro.

“Oggi accade che l’impresa che ha deciso di appaltare l’attività,  su ciò che poi succede sul piano della salute e della sicurezza nelle imprese, non ha più alcuna responsabilità. – ha detto il segretario nazionale- Con questo referendum noi vogliamo che l’impresa mantenga la responsabilità lungo la linea della catena degli appalti, in particolare sul tema della salute e della sicurezza”.

Il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, ha sottolineato la risposta positiva dei territori dell’ Isola ai temi referendari : “Siamo ormai entrati nella parte finale di questa campagna e registriamo sempre di più la voglia di essere protagonisti di una grande stagione di cambiamento, perché questi quesiti parlano molto alla condizione di vita dei lavoratori, delle siciliane e dei siciliani. Perché qui abbiamo il più alto livello di precarietà, qui dove vi sono i bassi salari, noi registriamo ogni giorno grande partecipazione. Il mondo del lavoro siciliano vuole essere protagonista di una grande stagione di cambiamento per la Sicilia e per questo Paese”.

Il segretario generale della Camera del lavoro di Catania, Carmelo De Caudo, nel suo saluto all’assemblea della Sifi ha detto: “Catania è una città che lotta con coraggio, ma ha bisogno di risposte strutturali. La crisi industriale, il collasso sanitario, la fuga dei giovani, l’impoverimento delle famiglie, la marginalizzazione delle periferie: tutto questo è il frutto di un sistema che va cambiato. Ed è proprio questo il cuore dei nostri quesiti referendari: rimettere il lavoro, i diritti, la dignità, al centro della politica e della società”.

 Landini sarà domani, mercoledì 21 maggio, a Misterbianco, dove alle 19terrà un comizio in piazza Mazzini. In gioco, ha ricordato oggi, non c’è solo una riforma, ma la direzione futura del Paese.

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